Metti dei sotterranei dimenticati, un gruppo di studiosi e antichi segni su un muro.
Questi gli ingredienti di una storia che ha dell’incredibile.
E’ una mattina d’estate e l’Associazione Storico Culturale “Il Cuore di Bartolomeo” arriva nella Tenuta a caccia di sponsor per una serie di iniziative culturali. Uno di loro è il massimo studioso in Italia di simboli templari, il professor Luigi Battistini. Casualmente, viene fuori che uno dei suoi lavori più rappresentativi è una decennale ricerca sulla simbologia della croce: ha raccolto migliaia di segni in tutta la Toscana e non solo, ce ne fa vedere alcuni che porta con sé su una pennina usb.
“Ma lo sa che, anche nei nostri sotterranei, c’è una croce simile a questa?”
Il professore e i suoi consociati saltano sulla sedia.
Occorre andare a vedere, subito.
Ma la cantina sotterranea è piena d’acqua, lo diciamo al professore.
“Ci dispiace, ma i locali sono inagibili. Purtroppo la falda acquifera si è alzata molto negli anni passati, e non c’è modo di scendere oltre i primi gradini.”
Il professore pare non ascoltarci nemmeno ed esce risoluto.
Arriviamo all’inferriata che chiude i sotterranei.
Nemmeno una goccia d’acqua, solo un leggero strato di fango sul pavimento attesta che non ci siamo inventati frottole. E’ tutto miracolosamente all’asciutto. Possiamo entrare.
Lo conduciamo al punto in cui molti anni prima l’intonaco fradicio di umidità si è sbriciolato, rivelando sotto di sé la pietra serena incisa con una splendida croce. Si trova ai nostri piedi, ai margini di un’antica “vasca” di cui si ignora il primo uso.
Al professore e agli altri brillano gli occhi. Non proferiscono parola, ma si capisce che siamo di fronte a qualcosa di importante.
“Una croce delle otto beatitudini. Una bellissima croce delle otto beatitudini. In perfette condizioni,” bisbiglia fra sé mentre ne percorre il tratto col dito, lentamente. “Signori, qui sotto avete un tesoro!” esclama infine con aria soddisfatta.
E’ proprio così che tutto è cominciato.
E oggi possiamo narrarvi che, nel lontano Mille e Trecento, pochi anni dopo che i Cavalieri Templari furono sospesi da Papa Clemente V nel 1312, qualcuno incise questa pietra e, per ragioni sconosciute, la pose nei sotterranei di Torre a Cenaia. Chi tracciò la nostra Croce delle Otto Beatitudini apparteneva senza dubbio all’Ordine di San Giovanni, i cui monaci “ospitalieri” ereditarono tutti i beni dei Templari dopo il loro scioglimento. Secondo il “Cuore di Bartolomeo” e il Professor Battistini, si tratta proprio di un segno tangibile del Sovrano militare ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, ovvero un’incontestabile prova che gli antichi terreni della Tenuta hanno fatto parte di un vasto possedimento templare, poi giovannita.
Di questa scoperta si è parlato nella conferenza di domenica 29 ottobre 2017 a Torre a Cenaia “Il Segno dei Templari”, di cui potete vedere qui sotto la registrazione. “Il Cuore di Bartolomeo” ha pubblicato la relazione della scoperta nel V Quaderno dell’Associazione, dedicato interamente alla Croce di Torre a Cenaia, e noi vi racconteremo presto altri dettagli di questa straordinaria storia, restate connessi!