Alle 10:21 di oggi, mercoledì 23 settembre 2015, passiamo dalla “metà luminosa” dell’anno a quella “oscura”. Questo momento di transito ci divide da sempre: da un lato risveglia il nostro lato triste e malinconico, dall’altro ci addolcisce e quasi rallenta i nostri frenetici ritmi di ogni giorno predisponendoci alla riflessione e all’ascolto. Nei millenni è stato rivestito dei più vari significati, come ogni momento di passaggio che si rispetti: non ultimi Halloween e Ognissanti nascono proprio in coincidenza di questo giorno, e il fatto che entrambi guardino all’aldilà ci fa capire il mood di questo giorno. Ma non c’è niente di nefasto né di occulto, oggi è semplicemente l’equinozio d’autunno. E poi, se proprio stiamo a vedere, questi due “macabri” giorni rappresentano il punto di contatto tra vivi e morti, un vero miracolo in cui passato e presente si incontrano annullando il tempo. E’ la magia dei “giorni di passaggio”, quando tutto può accadere.
Ma che cosa significa che oggi è l’equinozio d’autunno?
Per capirlo dobbiamo salire in cielo e guardare a distanza Sole e Terra. Sappiamo ormai da qualche secolo che questa gira intorno al primo – su un piano immaginario che chiamiamo “piano equatoriale” – e nel farlo ruota pure su se stessa, su di un piano immaginario che stavolta chiamiamo “orbitale”, non perfettamente dritta ma con un’inclinazione di 23,27 gradi. Pochi ma sufficienti a scombinare un po’ di cose. Questo sfasamento tra piano orbitale e piano equatoriale fa sì che i raggi del sole colpiscano la terra con diversa inclinazione durante l’anno e che, soltanto durante gli equinozi (di primavera e di autunno), lo facciano in modo perpendicolare.
Abbiamo detto che la Terra gira attorno al Sole – e c’è da augurarsi che ne siamo tutti convinti! – ma a guardare la nostra bella stella da quaggiù appare il contrario. Sembra cioè che il Sole ci giri intorno e, se proiettiamo il suo moto apparente durante tutto l’anno sulla sfera celeste, otteniamo un’ellissi, che in astronomia viene chiamata “eclittica”.
Ma non dimentichiamo quello che abbiamo appena detto, cioè che a girare è la Terra e che lo fa con un’inclinazione. Per visualizzare questa inclinazione possiamo immaginare la terra tagliata a metà da un piano che coincide con il suo equatore, l’emisfero boreale al di sopra e quello australe al di sotto, come un’arancia affettata in due parti uguali: questo piano è detto “equatore celeste” e appunto è inclinato rispetto all’orbita che la Terra segue girando attorno al Sole. Per effetto dell’inclinazione dell’asse terrestre, l’equatore celeste e l’eclittica (il moto apparente del sole in cielo durante l’anno) sono a loro volta inclinati e si incontrano solo in due momenti dell’anno, gli equinozi, detti Punto Gamma (o dell’Ariete) e Punto Omega (o della Bilancia), i quali segnano il momento esatto in cui iniziano rispettivamente la primavera e l’autunno.
Equinozio significa che il giorno e la notte hanno la stessa durata, dal latino aequinoctium composto da aequus “equivalente, uguale” e nox “notte”, letteralmente “notte uguale (sottinteso, al giorno)”. Fino a ieri le ore di luce prevalevano su quelle di buio, da domani accadrà il contrario e, per giungere di nuovo al momento in cui il giorno avrà la meglio sulla notte, dovremo aspettare l’equinozio di primavera.
Ecco il significato primigenio di questo giorno speciale: da qui sono derivate nei millenni – dalla preistoria ai nostri giorni – un’infinità di implicazioni culturali e religiose… ma è tutta un’altra storia e chissà che un giorno non vi racconteremo anche questa.
Buon equinozio d’autunno a tutti! Godetevi il calore e la bellezza di questa stagione e non temete l’arrivo del buio, la primavera è più vicina di quanto immaginiate.