E’ una tarda mattinata come tante a Torre a Cenaia. La bella stagione si affaccia finalmente con le prime splendide e calde giornate di sole, e porta già con sé gruppi di turisti da ogni parte del mondo. In cucina si assiepano tutti attorno a David, alle prese con una cooking lesson a base di sughi e Pasta Martelli. Saltano le padelle sui fornelli e il profumo asprigno del soffritto si spande ovunque. Tra poco sarà carbonara.
Un ospite inatteso dall’accento lombardo spunta dalla porta sul retro e chiede se il ristorante è aperto. No, è in corso una lezione di cucina e l’Osteria fa orario serale, dal giovedì alla domenica, e oggi è lunedì. Francesca gli risponde di spalle, mentre raccoglie le ultime cose da portare fuori, sotto il gazebo. Ma appena lo scorge con la coda dell’occhio lo riconosce, non c’è dubbio, è proprio lui. Non indossa i panni del mestiere – beh, vederselo comparire nella sua tutina gialla sarebbe una scena a dir poco surreale – ma l’espressione, la voce e lo sguardo sono inconfondibili.
Fabrizio Fontana alias Le so tutte alias James Tont alias Capitan Ventosa si aggira per Torre a Cenaia. La domanda sorge subito spontanea, che ci fai qui? Ma intanto mettiamo su un tavolo e lo facciamo sistemare insieme al suo cameraman, qualcosa da mangiare lo troviamo di certo… a maggior ragione oggi che abbiamo decine di “cuochi” in cucina.
Ci spiega perché si trova a Cenaia, deve girare un servizio nei paraggi per Striscia La Notizia ed è semplicemente affamato, ecco come ci ha trovato: Tripadvisor e cartello stradale. La Tenuta, oltre il pranzo improvvisato, desta però la sua curiosità e, tra le tante attività che ci contraddistinguono, arriviamo a parlare de La Diligenza del Sapore e del nostro Omnibus dell’Ottocento.
Ovvio che vuole vederlo, dove altro può capitare di vedere un mezzo così antico e funzionante? Tanto più che sembra capitare a fagiolo per l’argomento del servizio… Perché non girarlo direttamente nella tenuta?
All’antico forno ci accolgono le galline bianche di Francesca. L’Omnibus riposa nella sua rimessa e David lo traina fuori col trattore: al sole di questa splendida giornata è una meraviglia. Brilla il legno delle fiancate e l’interno, con i tavoli apparecchiati, è un piccolo mondo antico che si dischiude al presente non appena facciamo scorrere la porta di legno. Fabrizio è deciso, questo è il luogo ideale per girare il servizio.
Insieme al cameraman allestisce in brevissimo tempo il set. Ed eccolo già nella sua tutina gialla con l’inconfondibile stura-lavandini sulla testa: è una presenza a dir poco insolita qui, all’antico forno in mezzo alla campagna, di fronte a una carrozza di un paio di secoli fa.
Si prepara, su due piedi crea una serie di situazioni comiche, le prova. Ok, ci siamo. Prende una frusta e il cappello da cowboy di David, monta a cassetta e con un paio di schiocchi vibrati nell’aria si cala nel personaggio.
Nel frattempo sono arrivati i protagonisti del servizio: sono loro ad aver chiamato Capitan Ventosa a Cenaia. Portano con sé una novità, una piccola interessante invenzione che ha tutto il diritto di entrare nella rubrica “Eureka!” di Striscia.
Fabrizio sale e scende dall’Omnibus come una molla impazzita, dà vita ai suoi sketch imprevedibili e sempre improvvisati. Il frizzante comico tesse il suo spettacolo attorno alla Diligenza, lo costruisce su misura al mezzo e al tema, che sembrano andare a braccetto con estrema naturalezza. In realtà l’argomento è molto più complesso di come appare ed è la sua navigata maestria a rendere tutto così leggero; è un piacere vederlo all’opera: sembra far tutto con estrema facilità. E’ un magico folletto giallo che ci racconta con ironia una storia impegnativa, una vera “magagna” come quelle che da sempre porta all’attenzione di tutti.
In poco tempo il servizio è girato. Un’occhiata veloce al display della videocamera per controllare che sia tutto a posto e il costume è già nella valigia. Ritorniamo nella piazzetta del borgo, la strada per Milano è lunga ed è bene ripartire subito. I saluti sono informali, caldi come quelli di chi, pur non conoscendosi fino a poco prima, ha condiviso dei piacevoli momenti. Ci ripromettiamo di tenerci in contatto, magari in previsione di un ritorno, chissà.
Rientriamo in ufficio un po’ imbambolati per riprendere le carte ordinarie, negli occhi le immagini di questi momenti straordinari scorrono come in una pellicola accelerata; se non fosse per la luce intrappolata nella fotocamera, potremmo pensare di averli soltanto immaginati. Ma a Torre a Cenaia l’imprevedibile è di casa e ogni esperienza, qui, ha sempre qualcosa di speciale.