Inferno Run, torna a Torre a Cenaia la Obstacle Race più partecipata d’Italia

Oggi, mercoledì 3 maggio, si è svolta nella suggestiva location di Palazzo Vecchio a Firenze, la conferenza stampa di presentazione della IV edizione di Inferno Run, la celebre Obstacle Race italiana che si terrà il 6 maggio nella nostra Tenuta e il 21 e 22 ottobre al Parco delle Cascine a Firenze.

Al tavolo si sono seduti Mauro Leoni, ideatore e organizzatore di Inferno Run; Andrea Vannucci, assessore allo Sport del Comune di Firenze; Daniela Pierpaoli, dirigente della FIOCR – Federazione Italiana Obstacle Course Race; Rocìo Rodrìguez, testimonial e atleta del Team Inferno, e Jury Chechi, campione olimpico che non ha bisogno di presentazioni, qui nella veste di sostenitore di Inferno Run e della Federazione Italiana OCR nonché trainer e promotore di questa nuova ed emozionante disciplina sportiva.

Inferno Run si conferma nuovamente quale Obstacle Race più partecipata d’Italia, con i più di 3.000 iscritti dell’edizione cenaiese, numeri di tutto rispetto che ribadiscono il trend in forte ascesa di questa singolarissima disciplina. Le Obstacle Race sono eventi sportivi che mettono alla prova la resistenza e la capacità di superare i propri limiti, ma non solo. Nate in origine negli USA, dove si contano ogni anno più di 4 milioni di partecipanti, già ambiscono a diventare disciplina olimpica e stanno conquistando sempre più appassionati anche nel nostro paese. A testimoniarlo un campionato di ben 10 corse sparse per tutta Italia: Torino, Verona, Parma, Treviso, Lecco, Cagliari, Modena, Firenze e anche Cenaia.

L’edizione 2017 a Torre a Cenaia si fa ancora più indemoniata! Cresce il percorso – ben 14 chilometri – e aumentano gli ostacoli36 tra naturali e artificiali – ma, soprattutto, Inferno Run si fa in due: al percorso “classico” da correre in competitiva o non competitiva, si aggiunge il tracciato non competitivo da 5 chilometri, ideale per chi si avvicina per la prima volta a questa strepitosa Obstacle Race. Allo stesso modo, anche l’edizione fiorentina del 21-22 ottobre raddoppierà: sempre più atleti partecipano a Inferno Run e alle OCR italiane, che dal 2015 a oggi hanno raddoppiato il numero di iscritti arrivando a superare i 34.000 atleti. Per questo, ideare dei tracciati minori risponde alla richiesta di chi vorrebbe cimentarsi nella disciplina ma non trova ancora il coraggio.

Come ha ribadito più volte Jury Chechi, infatti, se non si disputa la competitiva, Inferno Run non è una gara tradizionale in cui si richiede una lunga preparazione ed è necessario essere atleti – “Non ci sono medaglie!” esclama sorridendo il campione -: è una sfida con se stessi che ognuno può affrontare a suo modo. Come per le sfide della vita di tutti i giorni, è fondamentale la determinazione e saper fornire aiuto a chi si trova nella stessa nostra condizione, impegnato a confrontarsi con un ostacolo che da solo non potrebbe mai superare. Inferno Run è soprattutto questo: è l’incredibile emozione che si prova ad aiutare uno sconosciuto, sapendo che senza di noi non ce l’avrebbe mai fatta e viceversa, afferma Mauro Leoni. Da atleta e trainer, Jury ci tiene a evidenziare inoltre come questa disciplina permetta di fare allo stesso tempo attività aerobica e anaerobica, dimostrandosi un eccellente metodo di allenamento polifunzionale, adatto non solo a tenersi in forma ma a potenziare la propria muscolatura.

Sarà per questo che le OCR riscuotono sempre più successo, forti anche delle tendenze che si vanno sempre più affermando nelle palestre e che trovano in questi eventi la loro naturale realizzazione come sport di gruppo, quali il crossfit e il functional training.

Nell’edizione cenaiese si confermano tutte le tendenze dello scorso anno, prima fra tutte l’alta presenza femminile, che supera il 30 percento, e che costituisce il vero cuore di questa nuova disciplina. Rappresentano al meglio questo trend la “regina del fango” Ginevra Cusseau, trentunenne fiorentina vincitrice delle due precedenti edizioni del campionato italiano, e Rocìo Rodrìguez, che quest’anno disputerà la competitiva e che darà filo da torcere pure al marito – ride quando lo dice, ma conoscendola sappiamo tutti che non si sbaglia.

Come per la scorsa edizione, si conferma anche il valore sociale dell’evento: in occasione della corsa per i più piccoli, la OCR Kids “Baby Inferno”, Inferno Run devolverà una fetta degli incassi alla Fondazione Tommasino Baciotti, una ONLUS che da più di 15 anni è al fianco dell’Ospedale Pediatrico Meyer impegnata sia nel sostegno di progetti di ricerca medico-scientifica, sia con il Progetto Accoglienza Famiglie.

Novità di questa edizione è invece il contest di storytelling #tellyourhell, un concorso in cui si invitano i “mudders” a raccontare le proprie esperienze. Nelle scorse edizioni sono emersi infatti racconti inaspettati ed emozionanti: un universo incredibile di passioni, emozioni, lotte con i propri demoni e immagini  che ci aiuta a capire ancor meglio che cosa sia Inferno Run. Un esempio su tutti: la storia di un ragazzo e una ragazza che si sono conosciuti mentre cercavano di superare un ostacolo, e che si sposeranno proprio questo mese!

L’appuntamento è per sabato 6 maggio nella nostra Tenuta, pronti a una giornata all’insegna del divertimento e della condivisione. Non è necessario gareggiare per sentirsi parte di questo giorno straordinario: dalla mattina alla mezzanotte vi aspettiamo con cibo vino e birra, musica e tanti eventi. Il ringraziamento va ancora una volta a Inferno Run, e all’esercito di volontari senza il quale questo evento a dir poco eccezionale non sarebbe stato stato realizzabile. Ancora pochissimi giorni di lavoro febbrile alla Tenuta e daremo il via alla corsa più indiavolata d’Italia: per una volta nella vita – come ci fa notare ridacchiando Mauro Leoni – saremo finalmente tutti legittimati a disattendere quei sacrosanti comandamenti con i quali le nostre madri ci hanno “addomesticato” fin dai primissimi anni.

“Non correre, non sudare, non ti sporcare!”

Mi dispiace, mamma, questo è l’Inferno.

PS

Run like hell!

Author: Gabriele Panigada

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