Anche la 15° edizione del Premio della Ristorazione Pisana, iniziativa organizzata da Confesercenti Toscana Nord e Pisa Quality Restaurants, in collaborazione con la Camera di Commercio di Pisa e la concessionaria Ford Blubay di Ospedaletto, si è conclusa con un grande successo per Torre a Cenaia e dell’Osteria Agricola Toscana Pitti&Friends. Il ristorante, capitanato in cucina dallo Chef Alessio Ciulli e in sala da Irene Scrò, ha infatti bissato il risultato della scorsa edizione, attestandosi ancora una volta sul terzo gradino del podio.
Ventotto ristoranti si sono sfidati su un tema assai complesso: l’antipasto di terra caldo. Una portata nient’affatto banale, alla quale è affidato il difficile compito di introdurre il menù, predisporre l’appetito degli ospiti senza impegnarli eccessivamente e, soprattutto, presentare il territorio senza snaturarne i sapori. Come sempre, il vino in abbinamento ha detto la sua. La giuria, composta da professionisti del settore, ha avuto filo da torcere e non è un caso che ci siano stati molti pari merito. Per intuire la difficoltà dell’agone di questa edizione, basti pensare che la differenza tra il vincitore e i due locali attestati al quinto posto è di soli 22 punti. Un segno evidente dell’eccellenza raggiunta dai ristoratori pisani, come ha sottolineato Stefano Campazzi, giurato e coordinatore di Pisa Quality Restaurants, che fa ben sperare per il territorio pisano e apre le porte della fantasia per la prossima edizione del Premio – già sappiamo, verterà sul tema della selvaggina.
Il piatto firmato da Alessio Ciulli che ha conquistato il terzo premio – a pari merito con il Fantasma dell’Opera di Pisa, l’Osteria Fornelli con vista di Volterra e la Locanda Lo Scopiccio di Perignano – è un invito a godere il piacere della buona tavola fin dal nome: “Ora o mai più”. Uovo cotto a bassa temperatura, abbattuto e fritto su crema di pecorino, timabl-flan di patate e zafferano, coscia di quaglia disossata impanata e fritta su fondo bruno, fiori di zafferano e punti di colore. Una tavolozza di sapori da gustare velocemente: prima di tutto per approfittare della temperatura delle componenti appena uscite dai fornelli, ma soprattutto perché il carpe diem è l’anima di ogni piacere – e bene lo sappiamo a Torre a Cenaia, dove ci piace ricordarlo anche nel calice. In abbinamento, il Cenaja Vermentino vendemmia tardiva 2016 ha aggiunto altri sapori e altre storie del nostro territorio a un piatto davvero identitario, composto per lo più da ingredienti di filiera corta, come lo Zafferano di Guasticce, la farina del Cooperativa Agricola Produttori Pieve di Santa Luce e le verdure dell’Azienda Agricola BioColombini.
Ma le soddisfazioni per la Tenuta non si fermano qui. Insieme al vincitore di questa edizione, il Ristorante L’Ippodromo di Stefano Gorini, patron del celebre locale nel cuore del suggestivo Parco di San Rossore, Torre a Cenaia ha arricchito lo straordinario piatto proposto dagli chef Alessandro Venturi e Andrea Michelucci, “Anatra al quadrato”, sostenendolo, nel calice, con una raffinata bollicina, dalla incredibile versatilità. Si tratti di uno degli ultimi successi della nostra cantina seguita da Roshan Abenaim, sotto l’attenta e preziosa guida dell’enologa Graziana Grassini: il Pitti Brut Chardonnay.
Quali sono le caratteristiche di questa bollocina 100 per cento made in Tuscany?
L’appuntamento per la cerimonia di consegna degli attestati, è alla cena di gala del 23 gennaio all’Istituto Matteotti di Pisa.